“I frutti della natura si aprono come promesse sussurrate o solo accennate per non sciuparle.
Rimangono aggrappate a noi e si aprono come respiri dentro la porcellana.
Li indossiamo con lo stesso fragore dell’aria quando entra negli alveoli fino alle vertebre. Fino a noi.
Ho composto questi respiri per non dimenticare di che pasta siamo fatti”